Ferrovia.
Il più importante fra i vari congegni meccanici che ci permette
di fuggire da dove siamo per recarci in luoghi dove non staremo affatto meglio. [Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911]
L’indagine fotografica che ho condotto sul territorio del fondovalle del Tronto si è incentrata sul tema della ferrovia che attraversa il territorio tra Centobuchi e Villa San Pio X, seguendola in linea retta ed osservandola in modo trasversale. Mi sono soffermato nelle stazioni e nelle loro pertinenze, l’ho percorsa nei tratti di campagna e nelle zone più densamente abitate, sia residenziali che industriali, mi sono passati davanti agli occhi scenari sempre nuovi e diversi. Ho sempre guardato la ferrovia con occhi superficiali, limitandomi ad intenderla come un modo veloce per avvicinare, e quindi unire, due luoghi distanti fra loro, ma a ben vedere, mi accorgo che inevitabilmente, in pochi metri, avviene un paradosso in senso trasversale. I binari corrono paralleli per lunghi tragitti e come cesoie tagliano il paesaggio in modo netto; ponti, sottopassaggi, passaggi a livello dividono o segnano confini imprescindibili, creano situazioni spesso ostili, con cui l’uomo, costruttore ed utilizzatore al tempo stesso, deve comunque convivere.